Molti sono gli ostacoli che limitano una gestione efficace ed efficiente ciclo dei rifiuti nel nostro Paese. A questo proposito, la relazione della Corte dei conti nella sua Relazione sullo stato di attuazione del P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) evidenzia proprio queste criticità.
La relazione si pone proprio l’obiettivo di evidenziare le caratteristiche sia degli interventi che delle risorse destinate alla gestione dei rifiuti.
Cosa prevede il PNRR per il ciclo dei rifiuti
Vediamo dunque quali sono le principali azioni di riforma previste, riassumibili in tre punti fondamentali che mirano allo snellimento e al miglioramento della gestione dei rifiuti:
- la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare dove vengono previsti strumenti ed indicatori per monitorare il raggiungimento degli obbiettivi;
- il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR) che intende rafforzare la normativa di riferimento rendendo omogena la pianificazione tra territori;
- il supporto tecnico alle Autorità locali, teso a sostenere e favorire azioni autorizzative e di appalto più rapide ed efficaci.
E’ anche interessante sottolineare che il PNRR prevede di destinare al settore del ciclo dei rifiuti, oltre 2 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti o per l’ammodernamento degli impianti già esistenti con lo scopo di renderli più attuali ed efficaci.
L’avanzamento del PNRR per la gestione dei rifiuti
Ma vediamo come tramite il PNRR si intendono attuare le riforme per la gestione dei rifiuti. La fase determinante è certamente il primo semestre 2022 in quanto si prevedono già entro questo periodo dei passi strategici importanti.
Per quanto riguarda la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare dovrà infatti essere emanato un decreto entro in 30 giugno, ma non sono esclusi ulteriori sviluppi.
Per quanto in particolare il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti, lo scorso dicembre è stata avviata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per la cui attuazione nel corso del 2022 è prevista l’emanazione di uno specifico Decreto Ministeriale.
In riferimento al supporto tecnico alle Autorità locali la riforma è in corso con il coinvolgimento di agenzie pubbliche da coinvolgere nello studio di strategie di snellimento sugli appalti.
Riguardo invece agli investimenti, nel corso del mese di dicembre 2021, è stata data la possibilità di presentare le richieste che però sono risultate di tre volte superiori rispetto alle disponibilità. Risulta quindi necessario e fondamentale che la scelta delle proposte di investimento sia coerente con i fabbisogni territoriale. Questo aspetto è di basilare importanza per l’attuazione del Piano nel settore della gestione del ciclo dei rifiuti. Ci si aspetta comunque che questo settore riservi in futuro grandi novità in virtù anche delle sempre maggiori politiche e strategie comunitarie.
Infine, possiamo individuare altri ostacoli che frenano l’attuazione di una gestione efficiente. Notiamo infatti che si stanno anche verificando due fenomeni chiamati NIMBY e NIMTO.
Ma cosa sono questi fenomeni?
Cerchiamo di capire cosa sono questi accadimenti e a cosa attribuirli. Si tratta sostanzialmente di atteggiamenti di comodo che hanno lo scopo di evitare critiche e rischi. Infatti, dalla sindrome Nimby (Not In My Back Yard – non nel mio giardino) si è passati alla sindrome Nimto (not in my terms of office – non durante il mio mandato elettorale). Sono fenomeni sintomatici di un immobilismo decisionale ed operativo delle amministrazioni, che ha lo scopo di evitare e quindi tutelarsi dall’eventuale dissenso degli elettori.